Gaetano Arfé (Somma Vesuviana, 12 novembre 1925 – Napoli, 13 settembre 2007) è stato un politico, giornalista e storico italiano.

Biografia

Nel 1942, subito dopo la licenza liceale, entra a far parte di "Italia Libera", un gruppo clandestino di ispirazione azionista e viene presentato a Benedetto Croce da Ettore Ceccoli, editore e libraio ex comunista e amico del padre. All'università conosce Giorgio Napolitano e prende a frequentare giovani antifascisti. La polizia però lo tiene d'occhio e i genitori lo mandano da uno zio a Sondrio. Giunto nella città lombarda ai primi del 1943, collabora con alcuni azionisti che aiutano prigionieri di guerra, perseguitati politici ed ebrei a varcare il confine svizzero. Arrestato e tornato libero dopo alcune settimane, svolge attività di collegamento tra il CLN di Sondrio e Milano e i partigiani della Valtellina, ai quali si unisce nel 1944 militando in una formazione di Giustizia e Libertà fino alla liberazione.

Dopo la guerra, nel 1945 si iscrive al Partito Socialista, nel quale rimarrà fino al 1985, e ricomincia a studiare. Laureatosi in lettere e filosofia all'Università di Napoli nel 1948, si specializza in storia presso l'Istituto Italiano per gli Studi Storici presieduto da Benedetto Croce. Negli anni cinquanta, mentre è funzionario presso l'Archivio di Stato di Napoli, partecipa ad una manifestazione per la pace organizzata dalla "Gioventù meridionale" con l'appoggio del PCI, e per questo viene trasferito d'autorità a Firenze, dove entra in contatto con la rivista Il Ponte e con personalità dell'antifascismo quali Romano Bilenchi, direttore del "Nuovo Corriere", Delio Cantimori, Cesare Luporini, Piero Calamandrei e Tristano Codignola. Collabora inoltre con Gaetano Salvemini alla raccolta degli scritti sulla questione meridionale.

Dal 1965 è libero docente di Storia contemporanea nelle Università di Bari e Salerno. Nel 1973 diviene titolare della cattedra di "Storia dei partiti e movimenti politici" presso la facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Firenze.

Dal 1959 al 1971 è condirettore della rivista socialista Mondo Operaio, e dal 1966 diviene direttore del quotidiano socialista Avanti!, alla cui guida resterà per dieci anni. Proprio a causa delle inchieste sulle "trame nere" pubblicate sul giornale da lui diretto, Arfé è vittima di un attentato terroristico che il 2 aprile del 1975 devasta la sua abitazione con un ordigno esplosivo, provocando il ferimento di tre persone.

Nel PSI fa parte del Comitato centrale e della Direzione del partito dal 1957 al 1982; nel 1972 è eletto senatore nel collegio di Parma, e ricopre il ruolo di vicepresidente della "Commissione istruzione" e poi della "Commissione esteri", nonché relatore della legge sui "Provvedimenti urgenti per l'Università".

Nel 1976 è eletto deputato nel collegio di Parma-Modena-Reggio-Piacenza; entra nella "Commissione affari costituzionali" e rappresentò il gruppo socialista nelle trattative sul Concordato. Nel 1979 viene eletto deputato al Parlamento europeo per il collegio Nord-est per le liste del PSI: è relatore sul tema della politica televisiva europea e promuove la "Carta dei diritti delle minoranze etniche e linguistiche". È stato membro della Commissione per la gioventù, la cultura, l'educazione, l'informazione e lo sport e della Delegazione al comitato misto Parlamento europeo/Assemblea della Repubblica del Portogallo. Ha aderito al gruppo parlamentare del Partito del Socialismo Europeo.

La Risoluzione del Parlamento europeo dedicata alla tutela delle minoranze etniche e linguistiche, approvata il 16 ottobre 1981, è anche nota come "Risoluzione Arfé".

Nel 1985, in totale disaccordo col segretario Bettino Craxi, lascia il Partito Socialista e l'anno successivo dà alle stampe lo scritto La questione socialista, con cui motiva la sua fuoruscita. Nel 1987 è eletto senatore nel collegio di Rimini per la sinistra indipendente.

Numerosi i suoi scritti ed interventi su personaggi e tematiche di storia dei movimenti politici, con attenzione anche alle vicende di Giustizia e Libertà, dell'anarchismo, su momenti e personaggi minori della storia del movimento operaio. Negli ultimi anni della sua vita ha collaborato con la rivista online Fuoriregistro. È inoltre apparso nel film Don Milani del 1976 diretto da Ivan Angeli, recitando la parte di sé stesso.

Muore a Napoli il 13 settembre 2007 in seguito ad una crisi respiratoria.

Archivio

Il fondo Gaetano Arfé, donato per lascito testamentario alla Fondazione di studi storici Filippo Turati è conservato e consultabile presso tale fondazione.

Opere

Fra i suoi scritti più importanti:

  • Storia dell'Avanti!, edizioni Avanti!, Milano, 1956-1958, ristampato a cura di Franca Assante, Napoli, Giannini, 2002.
  • Storia del socialismo italiano 1892-1926, Torino, Einaudi, 1965.
  • Storia delle idee politiche economiche e sociali, (cura del 5º volume, sull'età della rivoluzione industriale), Torino, UTET, 1972.
  • La questione socialista: per una possibile reinvenzione della sinistra, Torino, Einaudi, Torino, 1986.
  • I socialisti del mio secolo, a cura di Donatella Cherubini, Manduria-Bari-Roma, Lacaita, 2002.
  • Scritti di storia e politica, a cura di Giuseppe Aragno, Napoli, La Città del Sole, 2005.


Note

Bibliografia

  • Ciro Raia, Gaetano Arfé. Un socialista del mio Paese, Manduria-Bari, Piero Lacaita editore, 2003
  • Enzo Collotti, Donatella Cherubini, Andrea Ricciardi, Andrea Becherucci, Marcello Rossi, Il Ponte di Gaetano Arfè 1954-2007, Firenze, Il Ponte editore, 2009.
  • Andrea Becherucci, “Giustizia e libertà restano gli imperativi etici”. Per una bibliografia degli scritti di Gaetano Arfè, con una nota di Giorgio Napolitano; premessa di Mario Artali; prefazione di Ariane Landuyt, Milano, Biblion Edizioni, 2012.

Altri progetti

  • Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Gaetano Arfé

Collegamenti esterni

  • Arfè, Gaetano, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  • Arfè, Gaetano, su sapere.it, De Agostini.
  • Andrea Becherucci, ARFÈ, Gaetano, in Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2015.
  • Gaetano Arfé, su siusa.archivi.beniculturali.it, Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.
  • Gaetano Arfè, in Donne e Uomini della Resistenza, Associazione Nazionale Partigiani d'Italia.
  • Gaetano Arfé, su europarl.europa.eu, Parlamento europeo.
  • Gaetano Arfe', su storia.camera.it, Camera dei deputati.
  • Gaetano Arfé, su Senato.it - X legislatura, Parlamento italiano.
  • Scheda biografica sul sito della "Società italiana per lo studio della storia contemporanea"
  • Scheda su Gaetano Arfé sul sito del "Centro espositivo Sandro Pertini - Palazzo Coppi" (la stessa scheda si trova anche sul sito della "Fondazione di studi storici Filippo Turati")
  • Articolo autobiografico di Gaetano Arfè su Giustizia e Libertà sul sito Ossimoro
  • "Carta comunitaria delle lingue e culture regionali e una Carta dei diritti delle minoranze etniche": testo della risoluzione del Parlamento europeo del 1981, relatore G. Arfé, sul sito dell'Università di Udine
  • Non abbiamo insegnamenti da darvi, articolo di Gaetano Arfé in occasione della festa della Repubblica sulla rivista online "Fuoriregistro"
  • Lettere ai compagni, due articoli di Gaetano Arfè sulla rivista online "Fuoriregistro"
  • La memoria articolo di Gaetano Arfè in ricordo di Giacomo Matteotti sulla rivista online "Fuoriregistro"
  • La transizione incompiuta articolo di Gaetano Arfè sulla rivista online "Fuoriregistro"
  • Gaetano Arfè: per ricordare Articolo della redazione della rivista online "Fuoriregistro" che ricorda Gaetano Arfè pubblicando i suoi Scritti di Storia e Politica curati da Giuseppe Aragno.
  • Giuseppe Aragno Arfè. La morte non spegne un pensiero fecondo "Fuoriregistro" due anni dopo la morte.

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